Meditazione

Trataka: una tecnica semplice di meditazione e concentrazione adatta a tutti

La meditazione Trataka è una tecnica che proviene dalla tradizione dello Yoga che ti può essere utile per aumentare la tua concentrazione, calmare i pensieri e allenare il tuo intuito: consiste nel fissare un oggetto per un determinato periodo di tempo.

 

La parola Trataka può essere tradotta, infatti, come “fissare lo sguardo su un punto” e, a seconda dell’oggetto di osservazione, esistono due stadi di trataka: antaranga quando si fissa lo sguardo su un qualcosa di interno (un chakra, uno yantra, una divinità personale) e bahiranga quando si fissa lo sguardo su un qualcosa di esterno (come la fiamma di una candela). In questo articolo parleremo di quest’ultimo metodo di meditazione perché alla portata di tutti, anche dei principianti che non hanno mai meditato.

Secondo lo Yoga il Trataka è sia una pratica di purificazione (tradizionalmente chiamate shat-karma) sia una pratica di concentrazione. Adesso vediamo il perché 🙂

Possiamo dire che la mente è tanto attiva quanto i bulbi oculari si muovono. A livello inconscio i nostri occhi continuano a fare movimenti microscopici con il fine di registrare l’ambiente intorno a noi e ogni sua variazione: questo si traduce in una costante attività del cervello a cui arriva l’immagine, dovendola poi processare per immagazzinarla.

Praticando Trataka fissiamo lo sguardo su un punto (in questo caso una candela) permettendo che anche l’attività del cervello possa rallentare. Se praticata regolarmente riequilibra gli emisferi del cervello aumentando così la qualità della nostra concentrazione. Gli occhi e la vista sono infatti la porta di ingresso per la nostra mente, più sono fermi e più la mente stessa è ferma.

A livello spirituale permette di iniziare ad accedere alle qualità latenti del sesto chakra, Ajna, che è il chakra connesso all’intuito, alla chiarezza e alla mente. Quando praticata per più di 15 minuti permette di sprigionare l’energia nel sesto chakra, permettendoci così di vedere più chiaramente le situazioni della nostra vita.

Il fuoco della candela in questo caso purifica non solo gli occhi fisici (soprattutto in caso di stanchezza o miopia) ma anche la vista interiore, quella che ci permette di osservare la vita con un punto di vista più ampio, per non continuare a ripetere gli stessi schemi su cui ogni tanto ci congeliamo.

LA TECNICA

-Siediti in una posizione comoda in cui puoi mantenere la schiena dritta e allungata naturalmente. Se ti siedi a terra puoi sistemare sotto il bacino uno o più cuscini per rendere più comoda la posizione. Se ti siedi su una sedia non appoggiare la schiena allo schienale, ma allunga la tua schiena sedendoti sul bordo della sedia con le piante dei piedi ben appoggiate a terra. La stanza in cui pratichi dovrebbe essere buia oppure con una luce leggermente soffusa (come una lampada di sale) e non dovrebbero esserci correnti d’aria. Se solitamente porti gli occhiali, toglili per la pratica.

-Sistema la tua candela accesa su un tavolino ad altezza occhi, a distanza di circa un braccio da te.

-Prima di iniziare a fissare la candela, chiudi gli occhi e rilassati. Prenditi un paio di minuti per concentrare la tua mente sul ritmo naturale del tuo respiro. Ascolta il corpo e se non sei completamente comoda/o prenditi il tempo per sistemarti ora, perché durante la meditazione il corpo deve rimanere immobile.

-Quando sei pronta/o, apri gli occhi e inizia a stabilire il tuo sguardo sulla cima dello stoppino. Cerca di mantenere lo sguardo immobile, con la pratica cerca anche di sbattere gli occhi il meno possibile.

-Quando gli occhi diventano stanchi o se iniziano a lacrimare, chiudili e rilassali. Chiudendo gli occhi, davanti allo “schermo” della tua mente, ci sarà la forma della fiamma della candela, cerca di mantenere questa immagine a livello del terzo occhio o leggermente più sopra. Se vedi che si sposta e si muova va bene, cerca di mantenerla stabile senza forzare. Concentrati su questa immagine interiore.

-Quando questa immagine interiore è svanita, riapri gli occhi e rinizia.

-All’inizio pratica per 5-15 minuti, poi puoi gradualmente aumentare la durata fino a 30 minuti.

QUANDO PRATICARE?

Per riuscire a concentrarti meglio è fondamentale che tu sia a stomaco vuoto. I momenti migliori per la meditazione sono prima dell’alba e a notte inoltrata perchè l’atmosfera (sia interiore che esteriore) è più calma e rilassata. Se soffri d’insonnia prova a praticare Trataka prima di andare a dormire.

 

BENEFICI, CONTROINDICAZIONI E VARIANTI

-a livello fisico corregge la debolezza degli occhi e alcuni difetti come la miopia, migliora la messa a fuoco della vista

-mentalmente aumenta la stabilità nervosa

-rilassa la mente ansiosa

-ti aiuta in caso di insonnia

-aiuta a sviluppare una buona concentrazione perché quando gli occhi sono fissi anche la mente diventa calma, migliorando così anche la memoria

-aiuta a prendere le decisioni: lì dove prima c’erano dubbio e insicurezza nasce la chiarezza

Si consiglia di non praticare Trataka sulla candela se soffri di glaucoma, cataratta o astigmatismo.

Questo tipo di meditazione può essere praticato anche in altre varianti: su un piccolo punto, sulla luna piena, sul sole che sorge, sull’ombra, su una sfera di cristallo, sulla punta del naso, su un’immagine nell’acqua, sull’oscurità, su uno yantra (disegno sacro geometrico) e su molte altre cose.

CONCLUSIONE

In una giornata facciamo poco caso a ciò che guardiamo: davanti ai nostri occhi passano infinite immagini, cambi di luce, di scena, diversi colori e forme. Quando ci sediamo a meditare e chiudiamo gli occhi, alcune immagini potrebbero continuare ad affollare la nostra mente.

La meditazione Trataka in questo senso è un valido aiuto: utilizza il senso della vista per renderci più stabili e più calmi. Come tutte le meditazioni tradizionali andrebbe praticata più volte per fare in modo che i benefici si espandano nella vita di tutti i giorni. Allo stesso tempo, già farla poche volte ti può aiutare a svuotare la mente 🙂